La rappresentazione costituisce una rivisitazione del copione messo in scena lo scorso giugno nel parco della Villa Peduzzi di Olgiate, scritto interamente dagli stessi giovani attori che, ancora una volta, approfittano dei racconti mitici, per provocare il loro pubblico a una riflessione ironica e gioiosa su temi scottanti per l’umanità del terzo millennio.
La “Cascina Tavorella” ha ispirato agli studenti l’idea di una replica proprio a causa della sua storia: ex maneggio confiscato alla ‘ngrangheta comasca nel 2020, è ora affidato temporaneamente alla Parrocchia di Rebbio e al Decanato di Appiano Gentile; da aprile 2022 un gruppo di volontari si impegna quotidianamente a realizzare il progetto di riqualificazione con l’obiettivo di restituire lo spazio alla cittadinanza facendone un luogo di educazione alla legalità, di incontro tra generazioni, di aggregazione e di espressione artistica.
Per questo il cortile della Cascina è parso agli studenti il luogo emblematico per riproporre, con qualche aggiustamento rispetto alla
prima, una questione quanto mai attuale: questa umanità va salvata o condannata definitivamente? Al pubblico si mischiano gli attori e l’ideale platea si trasforma in una seduta straordinaria di un tribunale in cui tutti sono invitati a votare.
Su una parete della Cascina si legge questa citazione di Giovanni Falcone:
“ Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così.
Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”
Noi abbiamo provato a fare, col nostro teatro.